dalle ore 18.30 nel foyer #piazzadefilippo si terranno gli incontri
UN Té A TEATRO
a cura di A. Pizzech
Antonio Milo, Adriano Falivene
di Maurizio De Giovanni
con Elisabetta Mirra
regia Alessandro D’Alatri
scene Toni di Pace
costumi Alessandra Torella
musiche originali Marco Zurzolo
disegno luci Davide Sondelli
produzione Teatro Diana – Centro di produzione teatrale
Uno spettacolo che nasce come una costola della saga de Il commissario Ricciardi, dopo il grande successo della serie televisiva. Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella. In una Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, e il Brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha appena sgozzato nel sonno il Marchese di Roccafusca, di cui la ragazza era la cameriera.
durata: 2h
Alessandro Benvenuti
liberamente tratto da Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare
adattamento e regia di Ugo Chiti
con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Cioni, Paolo Ciotti, Elisa Proietti
scene Sergio Mariotti
costumi Giuliana Colzi
luci Samuele Batistoni
musiche Vanni Cassori
produzione Arca Azzurra
Dopo i successi di Nero Cardinale e L’avaro, si rinnova la collaborazione tra Ugo Chiti, Alessandro Benvenuti e gli attori di Arca Azzurra per un lavoro dedicato a uno dei grandi personaggi scespiriani, Falstaff. Il Dramaturg tratteggia un profilo perfetto per il grande attore, attingendo tanto ai drammi storici Enrico IV e Enrico V quanto alla figura farsesca che emerge dalle Allegre comari di Windsor. In questo adattamento l’eroe e antieroe “resuscita” a Windsor esprimendo, gigione e irridente, la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo, popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo, ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”. Questo Falstaff, per molti aspetti, resta fedele al testo originale delle Comari di Windsor, ne rispetta gli appuntamenti farseschi; si lascia beffare, esce avvilito e percosso dai travestimenti, sembra quasi masochisticamente rimpicciolito, anche se dietro queste mutazioni ribolle la rabbia del personaggio che sembra ancora pretendere il rispetto dovuto all’antico ruolo del cavaliere.
durata: 2h
Ambra Angiolini
dal romanzo di Viola Ardone
drammaturgia Giorgio Gallione
in collaborazione con Ambra Angiolini
regia Giorgio Gallione
scene e costumi Guido Fiorato
disegno luci Marco Filibeck
musiche a cura di Paolo Silvestri
produzione Agidi/Goldenart Production
La storia di Oliva Denaro è un esempio per tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non avere scelta, costrette da una legge arcaica e indecente, ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. In un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso. Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni.
durata: 1h 40
Nancy Brilli
di Gianni Clementi
regia Pierluigi Iorio
con Fabio Bussotti, Claudio Mazzenga
scene Alessandro Chiti
costumi Josè Lombardi
produzione Mielemovie / Società per Attori
In uno spettro ampio che va dalla commedia alla tragedia, la storia ruota intorno a due figure preminenti: il padrone ebreo, personaggio continuamente citato, mai fisicamente presente in scena ma avvinghiato alla coscienza di Marcello Consalvi, suo fedele ragioniere, e Immacolata, donna bellissima e volitiva, allo stesso tempo cinica e, a tratti, violenta, a sua volta vittima di un’infelicità latente che prova a mascherare con un’ostentata consapevolezza di sé. Il primo concede alla famiglia Consalvi una sorta di “sogno a tempo”, con la speranza di rientrare in possesso dei suoi averi una volta tornato. La seconda afferra quel sogno per cristallizzarne il tempo e farlo diventare solida realtà. Con una grande attenzione ai ritmi serrati e coinvolgenti e alla musica che porge il braccio alla prosa e, alle volte, detta i tempi dell’azione scenica, mettiamo in risalto il lato oscuro dei personaggi di una commedia noir che riesce a divertire per le situazioni al limite del grottesco e creare suspence, regalare sentimenti di tenerezza e finanche indignare per la meschinità svelata dai personaggi, in una vera e propria girandola di emozioni verso un finale inatteso.
durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione
Mario Incudine
di Costanza Di Quattro
regia Pino Strabioli
con Antonio Vasta pianoforte e fisarmonica
suono Pino Ricosta
scene Paolo Previti
produzione Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con ASC Production, Teatro Donnafugata
Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita delle radio contribuì ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane rendendola un “affare” comune e condiviso. Con questo spettacolo, e con il racconto di alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di “storia patria”. Poiché la musica, da sempre, diventa il paradigma di una nazione e di un pensiero. Mario Incudine, accompagnato da Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica, ci porta dentro questo viaggio fatto di musica e parole, di tenerezza e di ironia, di amarcord e di aneddoti che raccontano un pezzo della nostra storia. Un omaggio alla canzone d’autore di quegli anni, un repertorio poco battuto, ma ricco di fascino e di bellezza, con testi modernissimi, melodie indimenticabili e armonie ardite.
durata: 1h 30’
Paolo Nani
di Nullo Facchini e Paolo Nani
regia Nullo Facchini
produzione AGIDI
Un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, chissà perché, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti riesce a dar vita a quindici micro storie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa; non lascia un attimo di respiro, inchioda lo spettatore, lo seduce con una raffica di sorprese dal ritmo sfrenato e bislacco e lo fa in un modo unico, alla Paolo Nani.
durata: 1h 20
regia Peter Stein
L’orso
con Maddalena Crippa, Sergio Basile, Alessandro Sampaoli
I danni del tabacco
con Gianluigi Fogacci
La domanda di matrimonio
con Alessandro Averone, Sergio Basile, Emilia Scatigno
adattamento Peter Stein e Carlo Bellamio
assistente alla regia Carlo Bellamio
scene Ferdinand Woegerbauer
costumi Anna Maria Heinreich
luci Andrea Violato
produzione Tieffe Teatro / Quirino srl
Peter Stein, uno dei registi più innovativi e prestigiosi del teatro mondiale, dirige una straordinaria compagnia in Crisi di nervi. Tre atti unici di Anton Čechov, uno spettacolo di intensa bellezza visiva e fascino narrativo. Nei tre atti, i personaggi sono preda di crisi di nervi, malattie, attacchi isterici e litigi. Raccolti sotto il titolo emblematico di Crisi di nervi, ecco allora L’orso, I danni del tabacco e La domanda di matrimonio. Sono opere che lo stesso autore definiva “scherzi scenici”: questi tre piccoli capolavori sono tre brevi e folgoranti istantanee, tre intensi ritratti umani Un viaggio nell’opera e nei temi di Čechov: quello sguardo empatico e ironico sul mondo e sull’umanità, quel senso di nostalgia per tutto ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, quella feroce e tagliente analisi delle dinamiche familiari, la aguzza critica sociale.
durata: 1h 30’
di Bertolt Brecht
traduzione Laura Pandolfi
progetto e regia Renata Palminiello
con la collaborazione Sena Lippi
con (in o.a.) Maria Bacci Pasello, Stefano Donzelli, Marcella Faraci, Mariano Nieddu, Jacopo Trebbi
Produzione ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale
con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia CapoTrave/Kilowatt)
copyright della Suhrkamp Verlag AG Berlin
per gentile concessione dell’Agenzia Danesi Tolnay
Scritta da Brecht nel 1930, questa breve parabola è semplice, aspra, forte e formalmente perfetta. La storia è ambientata in Mongolia: tre uomini – un Mercante, un Portatore e una Guida – devono raggiungere il più velocemente possibile la città di Urga per concludere un affare. Durante una sosta il Portatore, temendo di essere trovato con una borraccia d’acqua ancora piena, la porge al Mercante. Il Mercante, pensando di essere invece minacciato dal Portatore con una pietra, lo uccide. La moglie del Portatore cerca giustizia. Gli attori si muovono tra interpretazione e narrazione, cercano il rapporto diretto con il pubblico poi entrano nella storia come se non ne conoscessero il finale, cambiano linguaggi teatrali, così che la necessità del racconto resti sempre accesa.
durata: 1h
ideazione e coreografia Roberto Lori
musiche suonate dal vivo da Marco Badiali percussioni, Simone Bompadre chitarra classica e organetto diatonico, Silvia Liuti voce
produzione Compagnia Degli Istanti/CSB
con il sostegno di MIC, dip. spettacolo dal vivo, Regione Toscana
con la partecipazione della Banda musicale di Malmantile
Il lavoro coreografico Terra mia nasce dal desiderio di riscoperta delle tradizioni popolari che da sempre costituiscono una parte del bagaglio culturale del nostro paese e dalle quali attingere. Il coreografo Roberto Lori, partendo dalle sue stesse radici, ha scelto di indagare e reinterpretare in chiave contemporanea alcuni momenti salienti della vita del suo paese, durante il periodo tra le due guerre mondiali. Attraverso una giustapposizione di quadri i danzatori porteranno in scena la vita quotidiana. La dimensione popolare, il gioco, le differenze tra campagna e città fanno da sfondo ad una danza ricca di gestualità e ritmi coinvolgenti, in cui la scena si anima e si colora intrecciando a volte attimi di ricercata teatralità.
durata: 1h
biglietto unico €5
al termine dello spettacolo si terranno nel foyer #piazzadefilippo gli incontri con le compagnie
di Hattie Naylor
traduzione Monica Capuani
regia Giulia Paoletti
con Edoardo Frullini
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
Barbablù è un seduttore, ammaliatore, provocatore. Un intelligente galantuomo che ci sa fare con le donne. Un predatore che passeggia e fiuta la preda ancor prima che essa diventi tale. Ascolta e risponde al bisogno più intrinseco. Accarezza e coccola. Desidera e idealizza. Crea connessioni perfette. Barbablù ha bisogno di sentirsi forte e superiore. Non scende dentro di sé. Non risponde alle domande. È vulnerabile e non sostiene la cura dell’altro. Barbablù violenta, tortura, uccide. Uno spettacolo che esplora gli strati più profondi e primordiali di comportamenti e personalità che si trasformano da apparentemente sani a malsani e patologici
durata: 1h
di Alessandro Di Marco, Lucilla Lupaioli
con Riccardo D’Alessandro, Andrea Lintozzi, Alessandro Di Marco
regia Alessandro Di Marco
scene e costumi Nicola Civinini
aiuto regia Guido Del Vento
light design e fonica Sirio Lupaioli
foto di scena Marcella Cistola, Simona Casadei
produzione Società per Attori/Bluestocking
Niccolò e Valentino si conoscono da sempre, fanno tutto insieme e dividono tutto. La scuola, le interrogazioni, il pallone, le birre, il fumo. Condividono l’adolescenza, che sembra essere sempre e per sempre. Tutto corre e scorre, immutabile e rassicurante, fino a quella sera in cui scoprono di potersi amare in un modo che mai avrebbero pensato. Ma arriva la paura e il terrore del giudizio degli altri, delle famiglie, della scuola, degli amici. E di fronte a questo non bastano le parole, la speranza che qualcosa possa cambiare, e soprattutto non basta l’amore. Perché si è troppo giovani, forse, per essere davvero coraggiosi e per spiegare quanto fosse bello stare ore insieme, anche soltanto a guardarsi.
durata: 1h
di Iacopo Gardelli
con Mauro Lamantia
regia Matteo Gatta
scene e costumi Gaia Crespi
voce e tecnica Mattia Sartoni
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
La notte del 10 novembre 2019 è stato deturpato un murales raffigurante il volto di Gramsci sul carcere di Turi, a Bari. Una mano anonima ha scritto “gay” sulla fronte con l’acrilico rosso. Gramsci Gay è uno spettacolo diviso in due quadri. Nel primo quadro siamo nel 1920. Un Gramsci non ancora trentenne arringa gli operai torinesi all’indomani del fallimento dello storico sciopero delle lancette. Il secondo quadro è ambientato ai giorni nostri: Nino Russo, il vandalo del murales di fantasia, viene colto in flagrante e trascinato in commissariato per un interrogatorio molto diverso da quello che si aspetta. Questi due eventi, a cent’anni di distanza l’uno dall’altro, tessono fili invisibili sui significati di impegno e disillusione, fiducia e indifferenza.
durata: 1h
a cura di Marta Bellu
produzione Versiliadanza
Un progetto inclusivo di danza, ricerca espressiva e coreografica che si propone di dare luogo ai processi di un corpo che vuole prendere parola, generare uno spazio del possibile e del sensibile dove la danza è ricerca sul linguaggio, basata sulla pratica dell’incontro tra persone con disabilità e non. La performance è l’apertura di un processo che ricerca la trasformazione dei corpi mossa dal sentire e dalla danza che nasce dalla relazione tra le espressioni dei corpi e il suono, nel loro vibrare insieme.
durata: 1h