MODULO ADESIONE SCOLASTICHE valido dal 1 al 30 novembre
di e con Annalisa Arione e Dario de Falco
musiche di Enrico Messina
in collaborazione con Annalisa Cima – movimento scenico
produzione Arione de Falco
età consigliata dai 12 anni / tout public
produzione Elsinor
“Storia di un No” racconta di Martina che ha: quattordici anni, una pianta carnivora di nome Yvonne e delle cuffiette bianche.
Martina non ha vestiti firmati, non ha il motorino e non ha la mamma.
“Storia di un No” racconta anche del papà di Martina: un papà attento che lavora da casa, ama Jane Austen e cucina lasagne ogni volta che c’è qualcosa di importante da festeggiare.
“Storia di un No” racconta di Alessandro, che ha una felpa di marca, un ciuffo a cui dedica venti minuti ogni mattina e che di Martina s’innamora praticamente subito. Almeno così dice lui.
“Storia di un No” è la storia di un incontro, di un primo bacio che non è come era stato sognato ma che è bello lo stesso, di famiglie che non sono come le vorremmo, della necessità di considerare l’altra metà della coppia come essere funzionale a noi e ai nostri bisogni, dell’amore confuso con il possesso.
E’ la storia di Martina che sceglie di pensarsi intera e quindi dice basta, creando con la sua consapevolezza una reazione a catena in grado di cambiare le cose.
Può un’adolescente cambiare il mondo?
Ecco. “Storia di un No” parla di questo.
E anche di Orsetta, di Eugenio, di Favetti, di Annalisa e di Dario.
Eolo Award 2022 al MIGLIOR SPETTACOLO PER ADOLESCENTI
Per essere stato capace in modo efficace ed evocativo, senza scenografie di sorta, affidandosi solo alla forte capacità del gioco teatrale del racconto e dei gesti dei due interpreti, Annalisa Arione e Dario de Falco, di rendere visibile l’affacciarsi all’amore con tutti i suoi incanti e i suoi rischi della quattordicenne Martina. Gli adolescenti a cui è dedicato lo spettacolo, attraverso tutti i personaggi e i mutevoli sentimenti di cui è attraversato che ci paiono sempre presenti e nitidissimi nella loro consistenza emozionale, riusciranno a comprendere che l’amore non deve essere mai confuso con il possesso, anzi è proprio il contrario: se proprio vogliamo bene al nostro amato, dobbiamo noi adattarci a lui e alle sue esigenze, scambievolmente.
DURATA 50 MINUTI
di e con Kenji Shinohe
produzione Fondazione Sipario Cascina
età consigliata dai 8 anni / tout public
genere danza
Al centro dello spettacolo ci sono gli emoji, le faccine divertenti e colorate a cui viene delegata l’espressione dei sentimenti nella comunicazione digitale e il dubbio che il loro abuso impoverisca e nasconda le espressioni emotive reali.
Se in chat usiamo la faccina che ride a crepapelle, noi ridiamo con lei? E se usiamo quella che versa lacrime copiose? Noi che faccia facciamo per davvero?
Ma la vera domanda al centro del lavoro è: come possiamo recuperare i nostri veri
sentimenti?
In K(-A-)O il coreografo giapponese Kenji Shinohe esplora, attraverso il corpo e le tecnologie digitali, il modo in cui i sentimenti si esprimono sui simboli della tastiera. Uno spettacolo che mette da parte le parole per affrontare il tema attualissimo della “comunicazione superficiale”, creata dalle nuove tecnologie e usata in particolare - ma non solo - dalle giovani generazioni.
DURATA 45 MINUTI
con Vania Pucci, Ines Cattabriga e Adriana Zamboni
Regia di Vania Pucci
Drammaturgia: Vania Pucci
età consigliata dai 3 anni ai 6 anni
Produzione Giallo Mare Minimal Teatro
Una signora vive in una casetta che pulisce e spazza tutti i giorni e mal sopporta gli uccelli che volando sopra la sua testa lasciano cadere escrementi, le foglie che cadono dall’albero ma soprattutto odia tutti gli insetti che vanno di fiore in fiore e vivono nel tronco dell’albero e tutto il giorno volano intorno alla sua testa bzzz bzzzz. Lei vorrebbe un mondo senza insetti uccelli, gatti … allora decide di dare la caccia a tutto ciò che si muove in particolare a quelle api bzzz... bzzzz… bzzzz… che danno fastidio, non la fanno dormire, inizia scacciandole e sembra che funzioni ma ritornano più insistenti, soprattutto c’è un ape PINA che non si dà per vinta e continua a ronzare intorno ai fiori, sui carciofi, sul rosmarino… ronza intorno… tutto il giorno! La donna inizia una lotta con l’ape che non vuole saperne di andarsene… scacciape, polvere velenosa, spaventape … etc etc una serie di marchingegni che la donna prepara per allontanarla … Un giorno si sveglia e l’ape non c’è più, finalmente non si sente più quel ronzio fastidioso! Ma intorno alla sua casetta tutto cambia: non ci sono più fiori, sui rami dell’albero non crescono le mele… tutto diventa brullo e silenzioso… ma è davvero bello così? La signora sta bene in quel paesaggio brullo? Una storia semplice rivolta ai piccoli, storia di animali di piante e di relazioni. L’importanza del lavoro di piccoli animali come le api, la loro vita che diventa fondamentale per la vita della terra e per la nostra vita. Un’attrice, piccoli oggetti/pupazzi e il disegno dal vivo con la lavagna luminosa, insieme a suoni rumori, musica e solo poche parole raccontano quanto tutti sono necessari l’uno all’altro. Un’attenzione necessaria anche da parte dei bambini per il mondo circostante, la natura, la biodiversità, la catena alimentare, tutto ciò che riguarda la vita.
DURATA 50 MINUTI
progetto di osservazione dall'alto
con Cesare Galli
musica dal vivo Samantha Serafini
regia e drammaturgia Paola Marcone
età consigliata dagli 9 anni ai 14 anni
produzione Associazione Teatro di Buti/Bubamara
IL RAGAZZO CHE SCELSE GLI ALBERI è un progetto di osservazione dall'alto, una svolta nella prospettiva di una civiltà che gioca all'indifferenza. Necessitiamo di abbracciare in uno sguardo nuovo, sinceramente equilibrato, umilmente pentito, quanto ancora rimane di naturale intorno a noi, convinti che il mondo, in qualche modo, si salverà dalle ferite che gli abbiamo inferte, noi - invece - no. Se c'è una possibilità di recupero dal nostro pazzesco auto-sabotaggio è proprio nel cancellare la logica dell'Uomo che domina il pianeta. Ai ragazzi dobbiamo chiedere di abbandonare l'orizzontalità dei divani in cui si sono rifugiati, per essere nostri complici nel guardare fuori, oltre, verso l'alto di una risalita che ci potrà sanare.
Un omaggio all'amato Barone Rampante, a Julia Hill-la ragazza farfalla e a tutti quelli che lucidamente disobbediscono e rischiano di non essere creduti per le loro scelte.
DURATA 60 MINUTI
di e con Francesco Cortoni
età consigliata dai 4 anni ai 7 anni
produzione Pilar Ternera
Un'indagine sulla felicità e su come essa possa essere sempre lì a portata di mano, per tutti. Con piccole magie (di cui solo il teatro è capace) svelate in diretta, performance con grandi salti, piccoli bisbigli e immagini oniriche e poetiche, la compagnia Pilar Ternera ci conduce in un grande viaggio alla scoperta del segreto più segreto di tutti: come essere felici. Inseguendo quel segreto, forse portato via dal vento o perso tra i fiocchi di neve, o nascosto nel fondo del blu, Felice o Alberto o Alberta scoprirà molte cose, ma soprattutto come affrontare la vita e come aspirare al diritto di essere felice nonostante tutto e tutti.
DURATA 50 MINUTI
regia e drammaturgia Simone Martini
con la collaborazione di Lorenzo Donnini e Alessio Martinoli
con Monia Baldini e Alessio Martinoli
tecnica: teatro di figura e attore
età consigliata dai 5 anni / tout public
produzione KanterStrasse
2 racconti, 2 futuri, 2 oggetti esplorati attraverso un percorso che parte dalla tecnologia e dalla meraviglia per concentrarsi pian piano sull'attore e sull'uomo ovvero l'origine da cui tutto ha avuto inizio. La fantascienza, la tecnica, ogni cosa è stata plasmata dall'uomo, per aiutarlo a crescere, evolversi sia fisicamente che filosoficamente, ma andando sempre più avanti, correndo senza tregua verso questo scintillante futuro bisogna sempre ricordarsi da dove e perché si è partiti.
Isaac Asimov, scienziato, scrittore, padre delle leggi della robotica e divulgatore scientifico americano di origine russa è stato sicuramente uno dei padri della fantascienza, un genere, sempre meno di nicchia, che ha regalato grandi capolavori letterari e cinematografici a noi tutti. Accanto alle opere principali come il ciclo de La Fondazione, o quello de I robot, Asimov ha scritto molta narrativa per ragazzi e moltissimi racconti brevi.
L'Ultima domanda/ La luce
La storia narra dell'evoluzione di un computer chiamato Multivac e del suo rapporto con l'umanità, spiegato attraverso sette diverse ambientazioni storico-temporali. La prima si svolge nell'anno 2061. In ognuna delle prime sei ambientazioni uno dei personaggi pone al computer una domanda, cioè come si possa affrontare la minaccia alla sopravvivenza umana a causa della morte termica dell'universo. Ogni volta il computer si trova nell'impossibilità di rispondere, affermando di avere "dati insufficienti per una risposta significativa", fino all'episodio finale, quando il computer, unica entità senziente in un universo ormai morto, dopo aver raccolto tutti i dati possibili finalmente trova la risposta all'ultima domanda: "La luce sia! E la luce fu …
COSA CI RACCONTANO I RACCONTI …
Questi due racconti hanno a che fare con tematiche che crediamo molto attuali ed urgenti in questo periodo storico. Robbie è chiaramente un racconto che parla della diversità, delle barriere culturali spesso causa di mancanza di comprensione e empatia nelle società contemporanee non solamente tra culture ma anche tra generazioni diverse. Ci parla della paura per il progresso e del tempo che ogni innovazione necessita per armonizzarsi all'interno della nostra società. L'ultima domanda contiene invece un compendio di possibilità e significati che ci spinge a domandarci che cosa sia realmente il tempo, il progresso, la tecnologia, l'evoluzione, in poche parole, la nostra realtà. Affronteremo queste due storie partendo da due oggetti concreti e astratti allo stesso tempo: Un robot e la luce.
DURATA 50 MINUTI
regia e interpretazione di Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza
età consigliata dai 5 anni ai 10 anni
produzione Orto degli Ananassi
Cosa è “giusto” cosa è “sbagliato”? Quando e perché ci sentiamo sbagliati? E quando invece tutti dicono che è sbagliato e invece a noi sembra giusto e viceversa…
Attorno a queste domande sono nate la nostra riflessione e la nostra ricerca.
Orto degli Ananassi, ha sempre lavorato attorno ai temi dell’autoaffermazione e delle relazioni umane, intendendo questo come uno scenario in cui ciascun individuo (sia adulto o bambino) possa trovare un suo posto soddisfacente nel mondo e mettere a frutto i propri talenti, sfidando e sconfiggendo i propri limiti e le proprie paure: nei confronti di sé stesso e degli altri…
In questo solco, si è inteso iniziare un viaggio attorno al concetto di “sbagliato”, intendendone le diverse accezioni: di limite da accogliere o superare, di stigma contro cui lottare, di percezione con la quale venire a compromessi per non soccombere.
In un mondo complesso e talvolta spaventoso come quello delle relazioni, il concetto di "sbagliato" è quello che ci guida nei giudizi e nelle azioni, ma se dovessimo andare a fondo in queste definizioni, penseremmo davvero di avere ragione?
Uno strano e misterioso arnese al centro della scena. Due bizzarri scienziati irrompono per effettuare degli esperimenti… Sono due ricercatori incaricati di raccogliere, esaminare e catalogare tutto quello che c’è nei
dintorni che sia da considerarsi "wrong". L’impegno sarà quello di fare l’impossibile perché gli errori individuati possano essere addomesticati e dissolti, ma sarà realmente così?
Una divertente visita scientifica all'insegna dell’improbabile ricerca verso la perfezione che aprirà a conseguenze sorprendenti e ribaltamenti di punti di vista.
DURATA 50 MINUTI